Con l’emergenza Covid, lo smart working è diventato una condizione necessaria per dare continuità all’attività professionale. Questo ha riportato al centro il tema della progettazione degli uffici.
Per queste ragioni, è fondamentale chiedersi come cambierà fisicamente l’ufficio? Ci sarà un cambiamento nella dimensione simbolica di questi luoghi?
Il covid, come catalizzatore di un processo già in corso, ci da l’opportunità di ripensare il concetto di smart working, dal punto di vista culturale e sociale. Sarà, dunque, necessario sviluppare una cultura aziendale a distanza attraverso la condivisione di valori e idee. L’ufficio continuerà a mantenere una posizione rilevante anche in futuro, in quanto le persone hanno bisogno della connessione umana e della condivisione.
Nell’immediato non sarà il luogo fisico ad essere modificato, quanto la nostra percezione e ipersensibilità alla nostra salute e sicurezza personale, a cui dovremmo far fronte con risposte temporanee ed immediate.
Segnaletiche, adesivi e infografiche per segnalare percorsi, prodotti per la sanificazione, individuazione delle postazioni accessibili, barriere di separazioni.
La fase successiva, a cui dovremmo far fronte con risposte più durature nel tempo, offre l’opportunità di fare ragionamenti più ampi sui cambiamenti dei luoghi di lavoro, e comporterà anche modifiche concrete di quest’ultimi con forte implementazione della tecnologia. Adottare l’AI al lavoro permetterà di apportare miglioramenti per la nostra salute e sicurezza personale, misurando i parametri chiave per il benessere in tempo reale: sensori di movimento, riconoscimento vocale, riconoscimento facciale in alternativa al badge personale all’ingresso.
Dei ragionamenti più ampi dovranno essere fatti dal punto di vista di distribuzione degli spazi:
– revisione dimensioni delle postazioni di lavoro
– ripensamento concetto di hot desking: prevedere più postazioni assegnate o, perlomeno, monitorarle.
– revisione del layout: ripensare l’ufficio, dando più priorità allo spazio personale senza perdere, però, gli spazi informali “work at home//home at work”(ambiente domestico e lavorativo si fondono);
– revisione concetto di “smart working” (formule più flessibili che impediranno ai lavoratori di essere presenti tutti insieme nello stesso spazio).
La tendenza allo smart working comporterà una riduzione delle postazioni di lavoro. Ciò potrebbe avere risvolti positivi, in quanto opportunità di generare più spazio per nuove funzioni dedicate alla condivisione: spazi conformi ai nuovi standard, ma allo stesso tempo, flessibili, tranquilli e confortevoli, come quelli che troviamo all’interno delle nostre case: recharge area, kitchenette molto più ampie, aree relax con divanetti.

Il nuovo ufficio del futuro sarà quindi ancora più smart, grazie a un nuovo modo di concepire l’ambiente di lavoro a 360° che supera ulteriormente la concezione di smart office. L’ufficio diventerà uno strumento per attrarre e si trasformerà in una verde e luminosa struttura. I lavoratori abiteranno l’ufficio e lavoreranno come se fossero a casa propria.

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