In questa importante giornata mondiale riproponiamo la Chiesa sull’acqua di Tadao Ando (1988), altra opera storica dell’architettura moderna che abbiamo scelto di reinterpretare proprio per ricordare il grande valore di questa preziosa risorsa idrica.

 

Viaggiatore, poeta della luce, Ando è un architetto autodidatta tra i più importanti del panorama architettonico internazionale. Il suo approccio, definito regionalismo critico, esalta la geografia e l’amore per gli elementi naturali, utilizzando volumetrie e rapporti dentro-fuori perfetti e impegnando materiali semplici: cemento faccia a vista, legno, pietra che insieme a vetro, ferro, acqua e luce sono i pilastri della sua architettura, ben esaltati in quest’opera.

La reinterpretazione che ne abbiamo voluto dare parte dal concetto di molecola H2O, che raffigurata in forma stilizzata, ritorna nel piano su cui poggia la chiesa, e nel cielo, quale presenza costante nel nostro Pianeta. L’elemento di sacralità è posto in primo piano emergendo dall’acqua a sottolineare il valore di questo elemento e di questa giornata. 

Tadao Ando è infatti conosciuto anche per l’architettura sacra in genere oltre che per l’ispirazione alla cultura tradizionale giapponese da cui prende i suoi riferimenti dimensionali, come il tatami e le sue proporzioni. 

Nato ad Osaka nel ‘41, progetta la chiesa sull’acqua nella regione più fredda del Paese, tra le montagne dell’isola di Hokkaido, ma giungere a godere della maestosità di quest’opera non è cosa semplice, è come a scalare una montagna… la vetta non deluderà! 

La cappella, di proprietà privata, è formata da due cubi sovrapposti che si affacciano su uno specchio d’acqua artificiale, dove l’opera si riflette perfettamente, quasi a dipingere un quadro sulle grandi vetrate dietro l’altare. L’unica parete vetrata è stata pensata così che possa aprirsi completamente, lasciando che spazio interno ed esterno entrino in connessione e l’acqua riempia la scena delle cerimonie.

“Non puoi semplicemente mettere qualcosa di nuovo in un posto. Devi assorbire ciò che vedi intorno a te, ciò che esiste sulla terra, e quindi usare quella conoscenza insieme al pensiero contemporaneo per interpretare ciò che vedi” questa filosofia di Tadao diventa per lui una ragione essenziale dell’architettura.

Così “mette” un muro a L intorno ai due cubi vetrati ed al lago, posiziona l’accesso dal retro con un percorso in pendenza da cui è impossibile scorgere il tripudio di natura e bellezza dello specchio d’acqua, finché, dopo una curva, si prende un sentiero e si arriva alla cappella. Solo entrando e attraversando la navata si arriva a gioire dello spettacolo di questo lago.

Anche quest’opera come le precedenti sarà oggetto di reinterpretazione a mano libera di Sofia e Marco Splendore,  pezzo unico che andrà in mostra durante la nostra inaugurazione della sede di Barletta il prossimo giugno e concorrerà alla realizzazione del progetto sociale 2023- 2025 di WiP.

Questa giornata è stata istituita per sensibilizzare Istituzioni e opinione pubblica sull’importanza di ridurre lo spreco di acqua e di assumere comportamenti responsabili per contrastare il cambiamento climatico.

Credits to @sofia splendore

Marco Splendore

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